Cresima e Pentecoste

 

Ogni anima per meritare l'Amore deve con volontà propria volere l'Amore e deve
mantenersi degna dell'Amore con ubbidienza e orazione instancabile. Se ciò non facesse,
vana sarebbe su lei la discesa dello Spirito Santo, perché scendendo non potrebbe farvi
dimora e rapido risalirebbe al cielo, lasciando aridità, gelo, tenebre, silenzio, dove avrebbe
potuto essere fecondità, calore, luce e divine lezioni. ( ... )
Nè è troppo cinquanta giorni per prepararsi a ricevere lo Spirito, il Fuoco che non
consuma che ciò che è inutile, ma che, per essere accolto, santificatore e operatore,
occorre di uno spirito preparato come un cenacolo, silenzioso, isolato, profumato di
ubbidienza e orazione.
Allora la Pentecoste apre i suoi sette fiumi e dà luce e virilità spirituale, alimenta l'anima
dei suoi doni e la rende atta ad accogliere i settiformi frutti di cui lo Spirito depone il seme
che la buona volontà dell'anima porta a maturazione. Non può certo essere accolto dove
non è luogo per la sua abbondanza, dignità per la sua Natura, dove vano gli sarebbe
l'ammaestrare, perché rumore di mondo conturba e soverchia, dove l'ubbidienza è in
difetto e l'orazione è parvenza. Az.9.6.46

La Sapienza s’impara più per amore che per istruzione. 57-Rm.

Il mondo perisce perché ha deriso e respinto la Sapienza camminando fuori dalle sue vie.  Molta scienza ha messo l’uomo nella sua mente, ma è più ignorante di quand’era primitivo. (tra 352.18 e 353.1 a pag 311 vol.V ed 1975)
Vera sapienza è non porre limiti alla propria generosità verso il Signore. 368.4

Vera sapienza, o voi che volete essere lodati per saggi, è conoscere se stessi, riconoscere i propri errori, pentirsene e andare ai riti con “vera” devozione. Ossia con culto e rito dell’anima e non rito esteriore. 373.5

La Sapienza è sempre unita alla Verità perché con la sua Luce fa comprendere le verità più sublimi. 507.44
Il popolo di Dio soffre perché ha abbandonato la Sapienza. Come potete possedere prudenza, forza, intelligenza, come potete sapere dove si trovano, per poter conseguentemente sapere le cose minori, se non state più ad abbeverarvi alle fonti della Sapienza? Il suo regno non è di questa Terra, ma la misericordia di Dio ne concede la fonte. Essa è in Dio, è Dio stesso ma Dio apre il suo seno perché essa scenda a voi.
Chi perde la Sapienza perde la capacità di essere grande. Di errore in errore cade chi non conosce Sapienza.
Per salire al Cielo con lo spirito e comprendere le lezioni della Sapienza, occorre uno spirito umile, ubbidiente e soprattutto tutto amore, perché la Sapienza parla il suo linguaggio, ossia quello dell’amore, essendo essa, Amore. Per conoscere i suoi sentieri ci vuole uno sguardo limpido e umile, libero dalla concupiscenza triplice. Per possedere la Sapienza, occorre comperarla con le monete vive: le virtù. Una sola cosa è necessaria: possedere la Sapienza. A costo anche della vita, perché la vita non è la cosa più preziosa e meglio vale perdere cento vite, a perdere la propria anima. 513.5

Chi perde la Sapienza perde la capacità di essere grande.
Di errore in errore cade colui che non conosce Sapienza. Baruc 3°    513.3

L’amore a Dio è sapienza. E’ la Sapienza delle sapienze perché chi ama, tutto conosce e tutto possiede. Il libro della Sapienza dovrebbe essere un codice di vita spirituale. Come una mano materna esso dovrebbe guidarvi e introdurvi nella perfetta conoscenza delle virtù e della mia dottrina. 516.5

Cercate anzitutto la Sapienza santa e, Io ve lo dico, ogni altra cosa vi sarà data e in modo che nessuno dei grandi del mondo può procurarsela. 516.5

L’amore a Dio è sapienza.  E’ la Sapienza delle sapienze perché chi ama tutto conosce e tutto possiede. 516.5

Io sono che ho dato ai miei santi la Sapienza di cui sono possessore assoluto. Sono io che parlo ai diletti perché spargano la mia Sapienza fra gli uomini. Sono Io che benedico con gratitudine i miei eletti che hanno consumato se stessi per essere portatori della mia Sapienza. Sono Io che li premio perché l’amore alla Sapienza è amore a Dio, non potendo esserci conoscenza della Sapienza e ribellione a Dio. Chi ama la Sapienza ama la sua fonte: Dio. Chi ama Dio, conquista il premio. ( …) Sforzatevi di meritare la Sapienza e fino dalla terra tutto possederete poiché possederete Iddio che parlerà in voi, , vi guiderà, vi consolerà, vi eleverà, vi farà amici miei e profeti dell’Altissimo. Voi allora capirete, parlerete, vedrete non con i vostri organi e le vostre capacità ma con la vista e la mente di Colui che è in voi come il Santo dei Santi, nel suo tabernacolo vivente.1.11.43
La Sapienza non abbandona chi a Lei si affida con cuore puro e retto pensiero, ma fugge da chi di suo vuol scegliersi il suo pasto e la sua via e questi conosce i sentieri dell’errore e mangia il cibo della morte. 4.11.43

I miei martiri hanno posseduto la Sapienza e con essi i miei confessori. La possiedono tutti quelli che veramente mi amano e fanno di quest’amore lo scopo della loro vita. Agli occhi del mondo ciò non appare anzi, l’esser giusto sembra debolezza, sembra una cosa superata, quasi che per volgere di secoli fossero avvenuti mutamenti nei rapporti tra Dio e fedeli.
Una sola è la scienza necessaria: quella che sgorga dalla Sapienza eterna.
Saggi più di Salomone i miei martiri, preferirono questa Sapienza a tutti i troni e le ricchezze della terra. Per ottenerla e conservarla sfidarono persecuzioni e tormenti, abbracciando la morte per non perderla. La amarono più della salute e della bellezza e vollero averla per loro luce, perché il suo splendore viene direttamente da Dio e possederla vuol dire anticipare all’anima la Luce beatifica dell’eterno giorno. 2.3.44

La Sapienza non è scesa una volta sola col suo fuoco. Ella scende sempre a darvi i suoi lumi, basta che la amiate e che la cerchiate come tesoro preziosissimo. Il mondo perisce perché ha deriso e respinto la Sapienza camminando fuori dalle sue vie. Molta scienza ha messo l’uomo nella sua mente ma è più ignorante di quando era primitivo. Allora cercava la via del Signore e tendeva l’animo per accogliere le parole, ora cerca tutto fuorché ciò che dovrebbe cercare e riempie il suo essere di tutte le più inutili e pericolose parole ma non di quelle che sarebbero la sua vita.  E’ lo Spirito di Dio che infuso in voi dà la Vita. Amalo, invocalo, siigli fedele. Avrai la Vita e la Pace. Quella oltre la terra, questa anche sulla terra. 27.5.44

Molti sono i sapienti ma pochi coloro che alla Sapienza congiungono giustizia. E perché? Perché sanno ciò che è Dio, ma non vogliono far scendere questo sapere dal cervello al cuore, allo spirito e dotti sono, ma non sono giusti, e non si evolvono da creature umane a spirituali. Az. 9.6.46
La Sapienza vuole l’amore in tutte le cose e nella pratica di tutte le cose. Non chiede l’esteriorità dell’atto ma l’anima dell’atto. Az. 19.1.47

Siate piccoli, o voi che Io amo, se lo sarete Io v’insegnerò la Sapienza, ve la insegnerò col mio amore. Perché, sappiatelo, s’impara più per amore che per istruzione. Io che vi amo, voi che mi amate, siamo lume a capire le parole della Sapienza, che senza luce d’amore, ma per sola cultura, restano oscure in tutto o in parte. Rm. 11.1.48

La vera sapienza si trova nel luminoso e ardente centro che è la Carità. Non è nel sapere molto di opere umane e soprattutto nel discutere molto in lunghe, pedanti, scribatiche dispute teologiche, che si acquista la vera sapienza, ossia la vera conoscenza di ciò che è Dio, di ciò che vuole Dio, di ciò che si deve fare per possedere in eterno Dio. Ma è nell’amare molto.
Colui che perfettamente ama, perfettamente nella relatività dell’uomo – ma è amare perfettamente se amate con tutte le vostre forze – infonde la perfezione non solo nel suo spirito ma anche nel suo intelletto. Rm 16.5.48

Frutto dell’unione con Dio è la Sapienza e la Sapienza conduce all’esercizio della giustizia in tutte le cose. Rm. 3.6.48

La Sapienza s’impara più per amore che per istruzione. 57-Rm.

L’amore a Dio è sapienza. E’ la Sapienza delle sapienze perché chi ama, tutto conosce e tutto possiede.
Con la Sapienza si costruisce la casa e con la prudenza si rende salda. (Prov. 4)
Come potete possedere prudenza, forza, intelligenza se non state più ad abbeverarvi alle fonti della Sapienza?
Chi perde la Sapienza perde la capacità di essere grande. (Baruc)
I giusti sono sempre dei sapienti perché, essendo amici di Dio, vivono in sua compagnia e
sono da Lui istruiti: da Lui Infinita Sapienza.